domenica 24 novembre 2013

Straordinari ragazzi, ma.....

Per una società sportiva, avere tre ragazzi tra i primi 6 di un Campionato Italiano di Categoria di Ginnastica Artistica (chi conosce la ginnastica comprende le difficoltà solo a fare un esercizio in ognuno dei 6 attrezzi!) ha un significato enorme e straordinario. Sapere che il 50% dei primi 6 italiani di quella categoria, si allenano nella "tua" palestra, fa quasi venire le vertigini.

I ragazzi di Matteo Centazzo sono stati stati immensi. Nicolò Mozzato, il più piccolo del gruppo è giunto terzo, davanti di pochissimo al compagno Filippo Castellaro (quarto) e di poco avanti all'altro compagno Stefano Patron (sesto).


E' un gruppo straordinario che - lo ribadiamo ancora una volta - ha il futuro tra le mani.

Ho messo però quel "ma" finale. Non me ne vogliano i ragazzi, Matteo e i genitori. Dobbiamo essere onesti avevamo pregustato qualcosa di diverso, non nascondiamoci. 
Filippo, Stefano e Nicolò giungevano a Mortara, dopo le qualificazioni regionali, con i tre migliori punteggi italiani. Avevamo forse sognato in grande (non c'è nulla di male). Una sfida interna dove si tifava per la ginnastica, per la SPES. Forse qualcuno aveva anche visto (umilmente mi annovero tra questi) che il più piccolo del gruppo, Nicolò, avrebbe sfruttato l'eterna rivalità tra Filippo e Stefano (quest'anno ancora più ad altissimi livelli) mettendo in pratica l'antico proverbio.

Invece qualcosa è mancato. Una piccola sfumatura, l'errore che non ti aspetti, l'imperfezione proprio nella gara decisiva. Per carità, questo è lo sport. Non è la prima volta e nemmeno sarà l'ultima volta. Ma, un pizzico di amaro in bocca ci è rimasto. Alle finali nazionali, nonostante tutto, non siamo mai riusciti, con questo gruppo a superare quel terzo gradino (Filippo nel 2010, Nicolò nel 2012 e ancora quest'anno) del podio. Una sorta di maledizione. Questo, beninteso, senza nulla togliere a coloro i quali meritatamente hanno occupato il primo e il secondo posto.

Un amaro che si addolcirà ben presto e che sono sicuro, darà nuovi stimoli a tutti.




mercoledì 13 novembre 2013

Anche per te, Kuki


Ho conosciuto Annamaria (Kuki) alla fine del suo percorso professionale e, purtroppo, di vita. Un viaggio, quello della sua vita, intenso e produttivo. Instancabile sotto il profilo professionale e pieno da un punto di vista relazionale. 
Da poco ero diventato vice-presidente alla SPES, in un momento non certo facile, le devo molto.
Di lei ho apprezzato subito, oltre ad una grande passione e conoscenza della ginnastica (cosa, soprattutto quest'ultima, non così frequente), una straordinaria visione d'insieme.
Il suo rapporto con la palestra era totale. Non vi era cosa, da quella più banale a quella più complessa che non meritasse una sua attenzione.
Ho percepito la sua forza, la sua lotta, negli ultimi giorni della sua esistenza. Nonostante l'intima conoscenza dell'avvicinarsi del suo momento, non ha mai voluto lasciarci soli. La ricordo pochi giorni prima della sua morte, a commentare a bordo pedana la gara "delle sue ragazze", a dispensare consigli e perfino, in quel momento, faticosi sorrisi.

Ho pianto come tutti quando ci ha lasciati. 

Ho conservato questa frase, scritta da una delle tante persone che sono venute a contatto con lei in palestra, mi perdonerà se mi permetto di usarla. Racchiude l'immagine che ho, e che credo tutti abbiamo, di Kuki, ma soprattutto contiene il senso di un insegnamento perenne.

Cara Kuki grazie di aver messo tante volte le nostre figlie "in riga", a tutte hai insegnato a fare il punto del proprio lavoro, e questo è stato un insegnamento prezioso anche per la vita. Grazie Kuki per aver sostenuto incoraggiato coccolato anche chi nell'artistica aveva cuore e non muscoli come noi. Abbiamo il cuore pieno di immagini tue e tutte con il sorriso.

Ecco, ancora oggi, mi capita - soprattutto nei momenti difficili in palestra - di pensare a cosa mi avrebbe suggerito di fare Kuki, a quale sarebbe stata la sua lettura dei fatti. Mi aiuta a non mollare.

Anche per te Kuki.

mercoledì 30 ottobre 2013

Dai Camilla....continua così

Qualche giorno fa, scherzavamo con le ragazze della sezione aerobica, sulla massiccia presenza di ... Camilla. Quel giorno erano ben tre su cinque ragazze che si stavano allenando. "Se non ti chiami Camilla è meglio non iniziare nemmeno".


Camilla, non ci ha delusi. Solo un piccolo decimo di punto le ha impedito di conquistare la Coppa Italia allieve. Un'inezia, un giudizio più sul piano artistico che dell'esecuzione, ma una posizione strameritata e cercata, con tenacia.

Mentre scrivevo il comunicato stampa per il suo secondo posto, pensavo alle volte che la incrocio in palestra. Camilla è sempre seria, perfino nel volto, lavora con determinazione e con grande forza. Non ricordo di averla mai vista sbuffare o tirarsi indietro. Per i suoi 11 anni a volte mi è sembrato quasi esagerato. Naturalmente mamma e papà, e perfino i suoi tecnici, potranno dissentire da queste mie affermazioni. Sono solo frutto di brevi osservazioni.

Ma, la cosa che mi ha sempre colpito di Camilla e la sua trasformazione quando entra in pedana. Si lascia trasportare dal suo esercizio, i movimenti si susseguono velocemente e con grande ritmo, mentre lei, quasi senza fatica, sorride colma di gioia. L'immagine che mi viene in mente è quella di Billy Elliot (ricordate quel film di Stephem Daldry del 2000, sul ragazzo, coetaneo di Camilla, che amava la danza oltre ogni cosa). Naturalmente il contesto è completamente divers ma, a Billy Elliott del film, quando gli chiesero cosa provava ballando rispose "un fuoco che mi brucia dentro, sono elettricità pura, entro in un mondo mio e mi scordo il resto".

Non so cosa Camilla provi durante i suoi esercizi (sarà lei a dircelo se ne avrà voglia), sappiamo tutti però che sono ben fatti e belli da vedere. Dai Camilla, continua così, divertiti.




giovedì 17 ottobre 2013

Ciao Silvia, e grazie!


Spesso i tecnici lasciano le società sportive sbattendo le porte. In genere in polemica con qualcuno, altre volte alla ricerca di situazioni migliori. Appartiene alla storia dello sport, e del genere umano, nessun problema.
Il caso di Silvia è diverso. Lascia la società perchè cambia la sua vita. Scelta coraggiosa, avventurosa e, per quanto mi riguarda, bella, comprensibile e stimolante.

Certo Silvia lascia un grande vuoto alla SPES. Ne sanno qualcosa le sue allieve, quelle che lei definiva, le mie "polente al sugo", e che da anni seguono, perfino nel torrido caldo estivo, i suoi insegnamenti. Nulla di strano verrebbe da dire. Invece per le "ragazze di Silvia" lo è. Le sue allieve predilette non sono ginnaste nel senso classico, non sono agoniste e forse (il mai preferisco in ogni cosa non usarlo) non lo diventeranno mai. Sono bambine, alcune già adolescenti, che grazie ai suoi insegnamenti (non solo sportivi) hanno imparato ad amare questo bellissimo sport, ad aggiungere ogni volta una piccola conquista, un gesto, una difficoltà (per altri perfino troppo facili). Una sfida in primo luoghi con se stesse. 

E' prassi che superata una certa età, che nella ginnastica femminile è ampiamente pediatrica, o si è brave (molto) o si cambia sport. Altre cose sono perfino, in certi occasioni, mal viste. L'esperienza di queste ragazze è oggettivamente in controtendenza. Ecco perché, in qualche modo, rappresentano un patrimonio della nostra società. Vederle entrare in palestra sorridenti, lavorare contente e partecipare alle attività con immutato entusiasmo è piacevole.


Ieri sera ho assistito ai saluti solcati di lacrime della ragazze. In questi giorni ho letto i commenti su Facebook delle più grandi, alcuni commoventi, altri forse infantili e infine altri ancora adulti e prepositivi.
Voglio prendere una promessa fatta da una delle ragazze alla fine del suo messaggio di saluto: "Quando torni saprò fare tutte e tre le spaccate, te lo prometto". Ecco questo impegno è per Luana e Yamira che continueranno a seguire le "polente al sugo" di Silvia.

Naturalmente Silvia lascia tante altre cose, gli altri due gruppi di allieve e i corsi serali. Così come sono sicuro che Silvia porterà con sé questa esperienza, perchè è sempre vero che il rapporto insegnante-allievo arricchisce entrambi. A noi resteranno il suo sorriso e la sua splendida voce (apprezzata durante l'ultima Accademia).

Ciao Silvia, grazie. Continua a sorridere.






lunedì 14 ottobre 2013

L'eterno secondo

Questo post lo dedico con grande piacere a Stefano. La rivalità nello sport è il sale. Grazie ad essa si migliora, si cresce e si trovano nuovi stimoli. Certo la sfida è un continuo altalenare tra il superare i propri limiti e il confronto con gli altri. 
Spesso gli altri sono i tuoi amici, quelli con cui sei cresciuto in palestra.
Era l'ottobre del 2008 quando Stefano, nel Campionato Regionale di Categoria, fu superato la prima volta da Filippo, suo compagno di allenamento e amico fraterno. Entrambi avevano 9 anni.
Da allora, ed ad ogni prova regionale (e a molte interregionali), Stefano si è accomodato sul secondo gradino del podio, guardando dal basso all'alto, e con immutato affetto, l'amico Filippo. Una rivalità che ha giovato ad entrambi. I due ragazzi crescevano, diventavano sempre più bravi e le famiglie stringevano solidi e duraturi legami di amicizia.
Un giorno Stefano riuscì perfino ad eguagliare il punteggio di Filippo (cosa non facile nella ginnastica artistica dopo una rotazione ai sei attrezzi), ma, ironia della sorte, il regolamento prevedeva che al più giovane fossero concessi gli onori della vittoria. Ancora una volta Stefano guardò Filippo salire su quel gradino più alto. Sembrava una storia destinata e rimanere tale in eterno.


Sabato scorso Stefano ha battuto Filippo, per la prima volta.
Salire sul podio più alto, è stata per lui una gioia immensa. Una catarsi.


E' stato bello - bisogna essere onesti - vederlo commosso alzare al cielo la coppa. In un podio composto da tutti atleti della SPES (oltre a Filippo, sul terzo gradino il sorridente, e più piccolo, Nicolò che già inizia a dare del filo da torcere ai due più grandi). Filippo sportivamente ha accettato questa "sconfitta" (siamo chiari a nessuno piace perdere, quanto meno a super-Pippo!), perchè i sentimenti e le relazioni sono sempre più importanti.


Sabato si è infranto un tabù. Da domani la rivalità tornerà ad essere forte e ognuno, siamo sicuri, si impegnerà al massimo. A noi non resta che essere orgogliosi di questi tre splendidi ragazzi, che siamo sicuri ci regaleranno, insieme, ancora molte e molte emozioni.

Naturalmente, in gara, che vinca il migliore!

venerdì 13 settembre 2013

Dai, facciamo un lavoretto....

I ginnasti, e ovviamente i tecnici, passano ore e ore in palestra. Anche Presidente, Vice e Consiglieri consumano i pavimenti dei corridoi tra una stanza e l'altra. Per molti è una seconda casa. Si creano relazioni, a volte si litiga e talora perfino ci si innamora. Naturalmente, nonostante tutto, spesso ci si diverte (anche molto) e creare un gruppo affiatato, non solo tra gli atleti, è un passaggio necessario, e indispensabile, per ottenere qualsiasi risultato.


Una palestra inoltre (quelle di ginnastica in genere e la nostra in particolare) richiede continua manutenzione e ogni giorno qualcuno ricorda che "c'è da fare un lavoretto".

L'ingegno non manca. Vi è qualcuno che con grande competenza (siamo sinceri avere qualcuno che sa, è assolutamente necessario) sviolina quotidianamente soluzioni tecniche, raffinate ed elaborate, ad ogni problema. Il pragmatico di turno vuole pianificare chi, come e quando che generalmente si scontra con i mille ostacoli del quotidiano.
Le priorità sono variabili e per ognuno (tecnici in particolare!) assumono tratti di urgenza, da cardiochirurgo.
Per il pessimista è meglio non fare nulla, tanto tutto è destinato al declino. Di contro per l'ottimista, "già che si fa una cosa si può anche fare quell'altra, tanto in poco tempo si fa tutto", salvo poi arrendersi, dopo ore, alla realtà.
Ma, la fase più affascinante, è senz'altro la chiamata alla discussione generale. Ore di teorie di meccanica e fisica, di ingegno da carpentiere-artista e di progettazione partecipata che nemmeno alla Nasa arriva a simile precisione e dettaglio.

Insomma quando scatta la chiamata "dai, facciamo un lavoretto", l'intero genere umano è messo a nudo.

venerdì 30 agosto 2013

Si riparte.... alla grande

Finito il breve (per le ginnaste soprattutto, le ferie sono sempre molto brevi!) periodo di festa ecco la ripresa delle attività. Tutte presenti (parliamo del gruppetto delle agoniste), tutte belle (le nostre ragazze sono in realtà tutte bellissime!) ed abbronzate. Tutte, siamo sicuri, pronte a riprendere, tra poco più di un mese, la stagione delle gare, con serietà ed impegno.
Pronte (belle ed abbronzate, in particolare Mita, che sfoggia una tintarella da invidia) anche le nostre tecniche Martina e Mita, reduci dai bagordi spagnoli. Manca Emiliano, ma la foto era di sole donne (immaginiamolo dietro la fotocamera).



Eccole qua, dalla minuscola Maria Vittoria alla bellissima Alessia. Nel mezzo Emma, Giulia, Erica, Letizia, Alice, Mila, Rebecca, Francesca e Veronica. 

Intanto sono undici, ma non sono esclusi nuovi inserimenti. Le "piccole" saranno impegnate nella serie C (dopo tanti anni iscriveremo due squadre), mentre le tre "grandi" affronteranno il campionato di specialità.

Ma in palestra l'attività è già partita. I maschi sono già al lavoro agli ordini di Matteo (quest'anno di fatto senza interruzioni, ma è un gruppo che punta decisamente in alto), da lunedì riprenderà l'L4 di Marzia e a seguire  il pre-agonismo maschile, mentre dal 9 settembre le attività, con i corsi di base, riprenderanno a pieno regime. L'aerobica, come il maschile, non ha quasi mai riposato.

Buon lavoro a tutti. 

martedì 13 agosto 2013

Volteggio al cavallo

A molti sia il nome volteggio a cavallo, sia la foto può sembrare una cosa di altri tempi. In effetti la foto, che risale alle Olimpiadi di Atene 1896 (fonte wikipedia) lo è. Ma, il cavallo senza maniglie, usato al posto dell'attuale tavola del volteggio è cosa molto, molto recente.

Infatti fu usata fino al 2000.

I motivi della sostituzione sono da ricercarsi in una serie di infortuni, che hanno reso il volteggio un esercizio quasi pericoloso.
Il 5 maggio 1988 l'americana Julissa Gomez, durante le prove di uno Yurchenko in Giappone, scivolò con i piedi e impattò con la testa sul cavallo. Restò paraplegica e in stato comatoso. Morì tre anni dopo, poco dopo aver compiuto 19 anni.

Nel 1998 anche la cinese Sang Lan cadde durante un volteggio, restando paralizzata agli arti. In quel caso è difficile attribuire la colpa al volteggio, comunque ancora oggi è in corso una causa. 

Furono però una serie di incidenti, per così dire minori, durante le Olimpiadi di Sidney che convinsero la Federazione Internazionale a cambiare l'attrezzo.

Da un punto di vista tecnico, il cavallo era usato perpendicolarmente alla rincorsa per le donne e in asse con la rincorsa negli uomini.

La nuova tavola (in gergo chiamata lingua), sicuramente più sicura, offre anche la possibilità di svolgere esercizi più spettacolari. Certo gli incidenti sono ancora possibili (ne sono avvenuti anche con la nuova tavola), motivo per cui la ginnastica richiede preparazione, attenzione e concentrazione, sempre.


lunedì 5 agosto 2013

Free Running in Gaza


Spendete bene un pò di tempo per guardare questo documentario. Girato da Al Jazeera nel 2010. Racconta di due ragazzi, Mohammed e Abdullah, che vivono nel campo profughi di Khan Younis a Gaza in Palestina e che hanno deciso di occupare il loro tempo, in un contesto difficile, facendo free running.

Vi chiederete cosa c'entra questo con un blog che parla di ginnastica.

Ecco il link con il video

Il Free Running (che deriva dal più noto Parkour) è una disciplina che porta, in ambienti urbani o rurali, a seguire un percorso superando in ogni modo gli ostacoli che si incontrano. Contrariamente al parkour che punta sull'efficienza dei movimenti (il movimento più semplice per superare l'ostacolo), il free running punta allo spettacolo e all'eleganza. La base di preparazione è quindi la ginnastica e il documentario mostra anche momenti di preparazione tra palestre di ginnastica all'aperto e dune di sabbia.

Merita, guardatelo.

martedì 30 luglio 2013

Il virus della ginnastica

Vi è un metodo semplice per quantificare la passione dei vostri figli per la ginnastica. Lasciarli da soli in camera e aspettare. Se, passato qualche minuto, incominciate a sentire colpi sugli armadi, sbattute sul muro e rimbombi sul pavimento, ci siamo! Il "virus ginnastico" ha colpito i vostri figli. Verticali, ruote, rondate e spaccate diventano un riempitivo della giornata.



Se poi, qualsiasi luogo (strada, giardino, centro commerciale, chiesa, museo, parco, piscina, spiaggia o altro) diventa lo scenario ideale per una verticale o per una rondata. Se il divano di casa si trasforma in un materassone dove provare le cose più difficili, allora la diagnosi è più che confermata.

Se, infine, le strisce del parcheggio o il cordolo del marciapiede si trasformano in una trave allora la diagnosi è certa. Il virus della ginnastica ha colpito e sarà difficile debellarlo.

Un giorno mia figlia, a tardo pomeriggio, mi ha detto: "sai papà, non ci posso credere! da stamattina non ho fatto neanche una ruota..... sento il bisogno di farne qualcuna...".

Certo, direte, molti sport creano queste situazioni. Il canestro fatto con il cesto della carta in camera da letto, il pallone per palleggiare tra la rottura di un soprammobile e un libro che cade o un mae-geri indirizzato al fratello o alla sorella.

E' vero, ma la ginnastica, per le sue particolari posizioni, per la necessità di uno spazio ridotto (una spaccata si può fare ovunque, anche tra il lavandino e il bidet) e per la ripetitività dei suoi movimenti, rappresenta una disciplina dove ci si può esercitare (con le dovute precauzioni), ovunque e comunque.


martedì 16 luglio 2013

19 luglio 1976....a Montreal

Nadia Comaneci, qualche anno fa
Avevo scritto questo post alcune settimane fa, con l'intento di pubblicarlo il 19 luglio. Poi.... il giorno è passato. Resta sempre un momento storico per la ginnastica mondiale. Quel giorno, a Montreal si svolgevano le Olimpiadi di Montreal. Olimpiadi boicottate dai paesi africani per protesta contro la Nuova Zelanda rea di aver partecipato ad una partita di rugby in Sudafrica (il Sudafrica a causa dall'apartheid era stata esclusa da ogni competizione sportiva internazionale - embargo sportivo). Il Comitato Olimpico ritenne di non intervenire poichè il rugby non era più uno sport olimpico. Il risultato fu che 27 paesi africani, assieme all'Iraq e la Guyana, non parteciparono ai Giochi.

Ma torniamo a quel 19 luglio. Quel giorno una giovanissima ginnasta romena, di 14 anni, Nadia Comaneci, ottenne alle parallele asimetriche un 10 netto. Grande fu l'imbarazzo della giuria poichè i computer del tempo disponevano di sole 3 cifre, due dopo la virgola (per capirci arrivavano massimo a 9,99). La giuria ritardò e alla fine scrisse sul tabellone 1,00 e lo ripetè per 10 volte!!!

Per la cronaca nel corso delle olimpiadi non solo la Comaneci ottenne (per due volte)  un 10 netto, ma anche la societica Nelli Kim fece lo stesso al volteggio.

Ecco il link con  l'esercizio della ginnasta rumena a Montreal con cui, in qualifica, ottenne il primo dieci. Sebbene Nadia (a mio modestissimo parere sbalorì di più in altri attrezzi, trave e corpo libero, in particolare).

Naturalmente le difficoltà degli elementi di quel tempo erano ben diverse da quelle di oggi......

Ecco anche il link con tutti i suoi esercizi a quella Olimpiade.


Verticali nel mondo: bella idea!

L'altra notte, tra le tante escursioni notturne nella rete, mi è capitata questa immagine: una bella verticale sullo skyline di New York. Presumo sia un fotomontaggio, ma l'idea era bella e sotto molti versi affascinate.


Mi è poi balzata all'occhio questa simpatica iniziativa della Ginnastica Artistica Fusignano. Una pagina dedicata alle Verticali nel Mondo, dove i visitatori sono chiamati a postare le proprie immagini (contestualizzandole e datandole). 

Incuriosito, ho appofondito la ricerca (maledetta innata curiosità) e, come forse era previdibile, ho scoperto che vi sono esperienze anche molto più consolidate. Vi segnalo questa pagina dedicata: Handstands Around The World ed una pagina Facebook con lo stesso nome che potete facilmente trovare.

Mi è venuto in mente allora lo scorso anno di aver visto in palestra un nostro ex-ginnasta fare una verticale su di un carrello di un supermercato.....

Sono sicuro con molti hanno foto di verticali nei luoghi più inconsueti e in giro per il mondo. Potrebbe essere un'idea cominciare a raccoglierle: che dite? L'indirizzo email è: spesginnasticamestre@gmail.com... non siate timidi.

 


venerdì 12 luglio 2013

Polvere bianca


Le palestre di ginnastica artistica sono polverose e la colpa non è affatto di chi pulisce. Si vive tra la polvere prodotta da quella che per tutti è la "magnesia". Il Carbonato di Magnesio (MgCO3), estratto dalla magnesite (o sintetizzato in laboratorio) è una polvere inerte (a volte sotto forma di panetti) che ha lo scopo di "asciugare" tutto ciò che è sudato e scivola: gli attrezzi, le mani, i piedi, le ascelle.....

Oltre ai ginnasti/e lo usano i lanciatori di peso, martello e giovellotto, i pesisti e coloro che arrampicano.

Il risultato è questa sottile polvere che dopo aver girovagato, trasportata dalle correnti d'aria, in palestra, si deposita a terra, sui tappeti, sulla pedana e su tutto. Un sottile strato di polvere bianca che intasa i filtri dell'aria e gli aspiratori. Una polvere così sottile per noi, ma terribilmente pesante per le poveri api (e per gli insetti in genere) sulle cui ali si deposita facendoli precipitare al suolo e rendendoli incapaci di volare.

Insomma, calli e magnesio, accompagnano la vita di un ginnasta, come la penna seguiva l'esistenza degli scrittori di un tempo.

giovedì 11 luglio 2013

Pronti, partenza, via

E' mattino. Fa molto caldo. La palestra assomiglia ad un forno, pronto a scaldare qualsiasi cosa. A sera usciranno cotte al punto giusto. Le bambine dell'agonismo (oggi solo femminile in palestra!) incominciano ad arrivare per l'allenamento quotidiano. Una alla volta, qualcuna in netto anticipo, qualche altra svogliatamente, altre ancora scattanti e sorridenti.
Le ragazze dei mini-collegiali (oggi in 11) sono già in attività. Hanno fatto il riscaldamento (i muscoli vanno scaldati anche se fa caldo!) e già si apprestano a svolgere i primi elementi agli attrezzi. Si aspettano le ultime per poter cominciare.



Certo iniziare non è mai facile, per nessuno! Pronti, partenza, via........



martedì 9 luglio 2013

Quelle che.....






Ho preso questa foto, tra le tante possibili, da una pagina Facebook. Questa pagina si chiama La Ginnastica e basta  ((https://www.facebook.com/pages/La-Ginnastica-e-basta-/288683197823523) e contiene al suo interno immagini e pensieri. Non ho indagato a sufficienza per capire chi la scrive e qual è il suo messaggio. Vi consiglio comunque di farci "un giro".

La foto mi sembrava adatta al clima estivo e agli amori (reali e presunti) che si intrecciano tra i ragazzini in palestra (portando mia figlia ogni mattina incrocio commenti e discussioni). Situazioni normali e che, a noi vecchietti, fanno sorridere.

Tra le note della pagina Facebook ho trovato questa, che mi ha fatto riflettere. Si intitola "e dopo i giovani secondo me esistono le ginnaste choosy". Ve la posto per un vostro pensiero.



 quelle che odiano la loro palestra perchè non è super attrezzata.
quelle che disprezzano i loro allenatori perchè non le fanno fare quello che vogliono.
quelle che saltano allenamento per stupidi motivi.
quelle che pensano che fare ginnastica sia indossare un bel body.
ritenetevi fortunate anche per quella vecchia e puzzolente palestra, per quell'allenatore che sarà sempre al vostro fianco, perchè voi la ginnastica la potete praticare.

martedì 2 luglio 2013

A Veronica

Ero in ferie i giorni scorsi e, nei rari collegamenti con il mondo, seguivo anche i risultati di Pesaro. Da presidente tifoso curiosavo tra punteggi e classifiche (a dire il vero i numeri mi hanno sempre appassionato).
Sapere che gli atleti della SPES si comportano bene nelle loro gare, è inutile negarlo, fa piacere. Ricordo ancora la telefonata di Emiliano lo scorso anno che mi annunciava la vittoria del Trio agli Assoluti (ero da poco diventato Presidente) così come mi hanno emozionato, a Modena, i ragazzi della Serie C ad un passo dal titolo italiano.

Devo dire che quando ho letto del terzo posto di Veronica Scavezzon agli assoluti di Aerobica a Pesaro ho provato un vivo, ed intenso, piacere. 

Ho sempre apprezzato la sua serietà, il suo impegno e la sua grazia. Un atteggiamento il suo, anche nei momenti difficili che abbiamo attraversato come società, sempre pacato e riflessivo, nonostante la sua giovane età.

Ma ancor di più, ho visto i suoi allenamenti delle ultime settimane, ad orari inusuali a causa dei suoi impegni di lavoro e di studio. Nonostante i ritagli di tempo il suo impegno era sempre massimo, appassionato e attento. Insomma, il tempo non andava sprecato.

Veronica è un grande esempio per tutti. Per quelli che non approfittano delle opportunità che hanno (oggi) o per quelle che tra un pianto e l'altro, tra un dolore e un capriccio, passano il pomeriggio a lagnarsi invece di allenarsi.

Grazie Veronica!

giovedì 20 giugno 2013

Granvolte alla sbarra e non solo

Le mie conoscenze sulla ginnastica sono le stesse che ho sulla fisica quantistica. In questi giorni, complice il caldo e alcuni lavori in palestra, mi sono soffermato a guardare Stefano (uno dei nostri migliori giovani ginnasti) provare in buca un salto alla sbarra. Un elemento spettacolare e tecnicamente molto complesso (per lo meno così a me appare).
Ieri ho chiesto a Matteo (il suo allenatore) notizie sul quel salto (che ha un nome di un ginnasta giapponese, che ora non ricordo!). Naturalmente  per chi ha fatto ginnastica ad alti livelli, si tratta di una cosa da poco, "un saltello" appunto, una prima difficoltà.

Incuriosito mi sono messo a cercare in Internet qualche notizia e soprattutto qualche video.



Ho trovato questa, che molti sicuramente hanno visto e conoscono. Ho capito cosa intendeva Matteo.
Naturalmente questo nulla toglie a Stefano e agli altri che iniziano oggi a lavorare su questi elementi. Sono sicuro che un giorno, non tanto lontano, li vedremo volare come Epke Zonderland !

mercoledì 19 giugno 2013

Anche la SPES alla Ginnastica in Festa a Pesaro


Da domani, e fino al 29 giugno, a Pesaro si celebra la Ginnastica in Festa 2013. Una grande kermesse voluta dalla Federazione Ginnastica d'Italia in cui si concentreranno, tra padiglioni della Fiera e Palasport, innumerevoli gare ed eventi. Gli organizzatori parlano di 583 società sportive presenti a Pesaro.

Tra queste, anche la SPES parteciperà con una nutrita pattuglia. Il 21 e il 22 sarà la volta delle ragazze dell'aerobica (Veronica - l'anziana del gruppo dall'alto dei suoi 23 anni!-, Micol, Lisa e Camilla) guidate da Emiliano e Valentina (nell'occasione in veste di giudice). Il 24 sarà in gara Susanna (ore 15.00), che sarà accompagnata da Elisa alla sua prima esperienza (e vai!!!!) e infine il 27 (ore 8.30 e 10.20), sotto la guida di capitan Giulio, entreranno in scena i maschi della serie D (Oleg, Nicolò, Pietro, Jaco, Alessandro e Dario).

Insomma, come avete capito, un pezzo di SPES che si sposta a Pesaro. In bocca al lupo a tutti!

Ecco il sito della Ginnastica in Festa

martedì 18 giugno 2013

Iniziati i mini-collegiali estivi in palestra

la palestra che si popolava, stamane
Sono iniziati ieri, sotto la regia di Silvia e Giulio, i mini-collegiali estivi della SPES.
I numeri sono di tutto rispetto: 19 bambine/ragazze (Silvia senza gruppi numerosi non si diverte) e 10 bambini (naturalmente molto più scatenati).

Un numero sufficiente per riempire la palestra, che in questi giorni, svuotata dai corsi di base e complice il collegiale di Fano e gli esami di terza media e la maturità appare stranamente "deserta".

Una attività intensa quella dei mini-collegiali che i partecipanti affrontano con grande serietà e divertimento. Stamane nonostante le temperature proibitive e la stanchezza della prima giornata (qualcuno ieri dopo aver fatto il mini-collegiale, ha chiuso la giornata con due ore di allenamento con il proprio insegnante), tutti arrivavano con un gran sorriso e con lo zaino pieno di entusiasmo.

Naturalmente non mancano quegli ultimi ritocchi (come quello della foto a lato) che le insegnanti del femminile conoscono molto bene: sistemare i capelli. Trecce, code, nastri, mollette e altre diavolerie del genere, in questi giorni anche a contenere il caldo.

Così come immancabili sono fasciature per piccoli dolori, cerotti per vesciche e  calli: insomma quella minuta infermeria che è all'ordine del giorno in palestra.

Comunque, nonostante il caldo, verticali, ruote e salti non si risparmiano. Buon lavoro a tutti.



lunedì 17 giugno 2013

Nasce il blog della SPES Ginnastica

Nasce ufficialmente (e naturalmente in forma sperimentale) il blog della sezione ginnastica della SPES Mestre. Uno strumento che si aggiunge ai tanti altri (sito, pagina facebook e notiziario) allo scopo di favorire i contatti con e tra la grande famiglia della SPES.

Nasce, approfittando dell'estate, per essere un modo veloce, aperto e, perchè no, divertente per rappresentare le tante attività che si svolgono in palestra e non solo.

Allora proprio per stare all'esterno, pubblichiamo grazie alla consigliera Rebecca Grespi, questa foto delle bambine dell'agonismo che da oggi iniziano la loro avventura in un collegiale a Fano.


Arrivate ieri nella cittadina della costa Adriatica,  il gruppo guidato da Idalmis, passerà la settimana presso la splendida palestra della Alma Juventus Fano, storica società (sebbene di un solo anno più giovane della SPES Mestre, essendo nata infatti nel 1904) di ginnastica, in cui opera anche l'ex olimpionico Marcello Barbieri (a cui inviamo un caloroso saluto, in attesa di riaverlo  a bere un bicchiere di vino nella nostra cucina!).  
Emma, Giulia, Mila, Erika e Alice sono partite con grande entusiasmo e con la solita grinta, che in palestra le contraddistingue ogni giorno.

In attesa di avere, anche su questo blog, loro dirette notizie, da parte di tutti noi un grande in "bocca al lupo", un buon lavoro e naturalmente.... buon divertimento.