giovedì 17 ottobre 2013

Ciao Silvia, e grazie!


Spesso i tecnici lasciano le società sportive sbattendo le porte. In genere in polemica con qualcuno, altre volte alla ricerca di situazioni migliori. Appartiene alla storia dello sport, e del genere umano, nessun problema.
Il caso di Silvia è diverso. Lascia la società perchè cambia la sua vita. Scelta coraggiosa, avventurosa e, per quanto mi riguarda, bella, comprensibile e stimolante.

Certo Silvia lascia un grande vuoto alla SPES. Ne sanno qualcosa le sue allieve, quelle che lei definiva, le mie "polente al sugo", e che da anni seguono, perfino nel torrido caldo estivo, i suoi insegnamenti. Nulla di strano verrebbe da dire. Invece per le "ragazze di Silvia" lo è. Le sue allieve predilette non sono ginnaste nel senso classico, non sono agoniste e forse (il mai preferisco in ogni cosa non usarlo) non lo diventeranno mai. Sono bambine, alcune già adolescenti, che grazie ai suoi insegnamenti (non solo sportivi) hanno imparato ad amare questo bellissimo sport, ad aggiungere ogni volta una piccola conquista, un gesto, una difficoltà (per altri perfino troppo facili). Una sfida in primo luoghi con se stesse. 

E' prassi che superata una certa età, che nella ginnastica femminile è ampiamente pediatrica, o si è brave (molto) o si cambia sport. Altre cose sono perfino, in certi occasioni, mal viste. L'esperienza di queste ragazze è oggettivamente in controtendenza. Ecco perché, in qualche modo, rappresentano un patrimonio della nostra società. Vederle entrare in palestra sorridenti, lavorare contente e partecipare alle attività con immutato entusiasmo è piacevole.


Ieri sera ho assistito ai saluti solcati di lacrime della ragazze. In questi giorni ho letto i commenti su Facebook delle più grandi, alcuni commoventi, altri forse infantili e infine altri ancora adulti e prepositivi.
Voglio prendere una promessa fatta da una delle ragazze alla fine del suo messaggio di saluto: "Quando torni saprò fare tutte e tre le spaccate, te lo prometto". Ecco questo impegno è per Luana e Yamira che continueranno a seguire le "polente al sugo" di Silvia.

Naturalmente Silvia lascia tante altre cose, gli altri due gruppi di allieve e i corsi serali. Così come sono sicuro che Silvia porterà con sé questa esperienza, perchè è sempre vero che il rapporto insegnante-allievo arricchisce entrambi. A noi resteranno il suo sorriso e la sua splendida voce (apprezzata durante l'ultima Accademia).

Ciao Silvia, grazie. Continua a sorridere.






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