venerdì 13 settembre 2013

Dai, facciamo un lavoretto....

I ginnasti, e ovviamente i tecnici, passano ore e ore in palestra. Anche Presidente, Vice e Consiglieri consumano i pavimenti dei corridoi tra una stanza e l'altra. Per molti è una seconda casa. Si creano relazioni, a volte si litiga e talora perfino ci si innamora. Naturalmente, nonostante tutto, spesso ci si diverte (anche molto) e creare un gruppo affiatato, non solo tra gli atleti, è un passaggio necessario, e indispensabile, per ottenere qualsiasi risultato.


Una palestra inoltre (quelle di ginnastica in genere e la nostra in particolare) richiede continua manutenzione e ogni giorno qualcuno ricorda che "c'è da fare un lavoretto".

L'ingegno non manca. Vi è qualcuno che con grande competenza (siamo sinceri avere qualcuno che sa, è assolutamente necessario) sviolina quotidianamente soluzioni tecniche, raffinate ed elaborate, ad ogni problema. Il pragmatico di turno vuole pianificare chi, come e quando che generalmente si scontra con i mille ostacoli del quotidiano.
Le priorità sono variabili e per ognuno (tecnici in particolare!) assumono tratti di urgenza, da cardiochirurgo.
Per il pessimista è meglio non fare nulla, tanto tutto è destinato al declino. Di contro per l'ottimista, "già che si fa una cosa si può anche fare quell'altra, tanto in poco tempo si fa tutto", salvo poi arrendersi, dopo ore, alla realtà.
Ma, la fase più affascinante, è senz'altro la chiamata alla discussione generale. Ore di teorie di meccanica e fisica, di ingegno da carpentiere-artista e di progettazione partecipata che nemmeno alla Nasa arriva a simile precisione e dettaglio.

Insomma quando scatta la chiamata "dai, facciamo un lavoretto", l'intero genere umano è messo a nudo.

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