Vi è un metodo semplice per quantificare la passione dei vostri figli per la ginnastica. Lasciarli da soli in camera e aspettare. Se, passato qualche minuto, incominciate a sentire colpi sugli armadi, sbattute sul muro e rimbombi sul pavimento, ci siamo! Il "virus ginnastico" ha colpito i vostri figli. Verticali, ruote, rondate e spaccate diventano un riempitivo della giornata.
Se poi, qualsiasi luogo (strada, giardino, centro commerciale, chiesa, museo, parco, piscina, spiaggia o altro) diventa lo scenario ideale per una verticale o per una rondata. Se il divano di casa si trasforma in un materassone dove provare le cose più difficili, allora la diagnosi è più che confermata.
Se, infine, le strisce del parcheggio o il cordolo del marciapiede si trasformano in una trave allora la diagnosi è certa. Il virus della ginnastica ha colpito e sarà difficile debellarlo.
Un giorno mia figlia, a tardo pomeriggio, mi ha detto: "sai papà, non ci posso credere! da stamattina non ho fatto neanche una ruota..... sento il bisogno di farne qualcuna...".
Certo, direte, molti sport creano queste situazioni. Il canestro fatto con il cesto della carta in camera da letto, il pallone per palleggiare tra la rottura di un soprammobile e un libro che cade o un mae-geri indirizzato al fratello o alla sorella.
E' vero, ma la ginnastica, per le sue particolari posizioni, per la necessità di uno spazio ridotto (una spaccata si può fare ovunque, anche tra il lavandino e il bidet) e per la ripetitività dei suoi movimenti, rappresenta una disciplina dove ci si può esercitare (con le dovute precauzioni), ovunque e comunque.
Se poi, qualsiasi luogo (strada, giardino, centro commerciale, chiesa, museo, parco, piscina, spiaggia o altro) diventa lo scenario ideale per una verticale o per una rondata. Se il divano di casa si trasforma in un materassone dove provare le cose più difficili, allora la diagnosi è più che confermata.
Se, infine, le strisce del parcheggio o il cordolo del marciapiede si trasformano in una trave allora la diagnosi è certa. Il virus della ginnastica ha colpito e sarà difficile debellarlo.
Un giorno mia figlia, a tardo pomeriggio, mi ha detto: "sai papà, non ci posso credere! da stamattina non ho fatto neanche una ruota..... sento il bisogno di farne qualcuna...".
Certo, direte, molti sport creano queste situazioni. Il canestro fatto con il cesto della carta in camera da letto, il pallone per palleggiare tra la rottura di un soprammobile e un libro che cade o un mae-geri indirizzato al fratello o alla sorella.
E' vero, ma la ginnastica, per le sue particolari posizioni, per la necessità di uno spazio ridotto (una spaccata si può fare ovunque, anche tra il lavandino e il bidet) e per la ripetitività dei suoi movimenti, rappresenta una disciplina dove ci si può esercitare (con le dovute precauzioni), ovunque e comunque.
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